HOME 
 
 
                   
                  Itinerari dei Monti Aurunci: il Petrella 
              
            Da Spigno Saturnia superiore (m. 360) in auto si raggiunge la Ciaia di Biviano (m. 890). Per una comoda mulattiera si prosegue a piedi fino alla Sella della Valle (m. 1133) e per un sentiero nel bosco si sale fino in cima al Petrella (m.1533). È il percorso più lungo per raggiungere la vetta più alta degli Aurunci. Da quota 883 m. seguendo una ripida mulattiera si raggiunge la Sella della Valle (m. 1133). Trafitti boschi di faggio il sentiero s'inerpica per il crinale settentrionale del Petrella, attraversando monte Strampaduro e Cima dello Stretto. Salendo, a q. 1397 si lascia sulla destra l'incrocio del sentiero per Fossa Juanna e Fontana di Canale e si continua fino a raggiungere la cima, facilmente riconoscibile per la presenza di un grosso ripetitore. 
L'itinerario 
Dal centro storico di Spigno Saturnia superiore, subito dopo la Chiesa di S. Croce, si imbocca la carrozzabile per la montagna. Dopo un tratto iniziale su strada asfaltata si prosegue per una pista bianca fino alla Ciaia di Biviano, a q. 883 m. Si lascia l'auto e si sale a piedi per una evidente mulattiera, molto ripida ma comoda. Lungo il percorso si può ammirare la profumata Salvia officinalis, la Daphne oleoides, l'Euforbia cipressina (Euphorbia cyparissias L.) e l' Helianthemum canum, dalle gialle corolle, che fuoriuscendo dagli anfratti rocciosi conferiscono al paesaggio una gradevole nota di colore. Tra carpini, aceri e faggi in 20 minuti si raggiunge la Sella della Valle (m. 1133), dove sul versante meridionale di monte Forte si possono ammirare numerosi esemplari di Sorbo montano (Sorbus aria L.), un albero dal caratteristico fogliame cenerino. Il luogo è frequentato da pochi pastori locali, da maggio ad ottobre. Si riconoscono numerose cisterne e abbeveratoi proprio all'altezza della Sella, dove si imbocca il sentiero per il Petrella. Prima di salire per la vetta più alta degli Aurunci, se c'è tempo a disposizione (2-3 ore) si può scendere per la Valle seguendo il canalone. S'incontra prima una cisterna con abbeveratoio, realizzati circa 30 anni fa dal Consorzio di Bonifica Montana e poi il rifugio, completamente abbandonato, proprio all'inizio del pianoro. La Valle si può percorrere fino ai Morroncelli e Cisterna Cupa, in territorio di Esperia, e affacciarsi ad occidente sulla Valle di Fraile e Polleca. Dalla Sella della Valle (m. 1.133) si prende il sentiero lungo il crinale orientale del Petrella. Attraverso un fitto bosco di faggio si percorrono i crinali di monte Strampaduro e Cima dello Stretto; salendo, a q. 1397 m., si incrocia sulla destra il sentiero per Fossa Juanna e Fontana di Canale. Continuando a salire per la vetta, in primavera è possibile ammirare, nelle piccole radure, l' Aquilegia, il velenoso Veratro (Veratrum nigrum L.) e qualche raro esemplare di Belladonna (Atropa belladonna L.), le cui foglie venivano un tempo raccolte per scopi medicinali o essiccate dai pastori per fame tabacco. Questo uso ha portato alla rarefazione della specie. Il sottobosco si arricchisce di numerose piante e di fiori vistosi: campanule, anemoni, narcisi e qualche esemplare di Cephalantera rubra, un' orchidea rara per gli Aurunci. Si raggiunge la vetta salendo per il crinale con un percorso sempre più spettacolare. Dalla Sella della Valle si supera un dislivello di 400 metri impiegando 1,40 ore. Dalla vetta (m. 1533) il panorama è veramente grandioso specialmente in una limpida giornata di tramontana: vale la pena esaminarlo con cura. Per la caratteristica conformazione piramidale della vetta - con versanti esposti a nord e sud, est e ovest - si determinano sul Petrella condizioni climatiche molto particolari che consentono a specie con esigenze ecologiche diverse di coesistere in un' area molto ristretta. Tra queste spiccano per rarità: la Amelanchieris ovalis, la Scorzanera austriaca, la Poronitia capela, l'Allium flavum e l'Allium sexatile, la Centaurea rupestris e la Scorzanera glastifolia, oltre l'Euphorbia mirsinites e il vistoso Sempervivum italicum, una pianta grassa dai fiori rosa-rossi. In inverno, il percorso che si snoda sul versante settentrionale del Petrella, è più faticoso per la presenza della neve, spesso alta. 
 
 
                       Clicca qui per vedere il Monte Petrella  
 
                   Il Paesaggio Carsico : 
 
Il paesaggio carsico è uno degli aspetti più suggestivi e singolari dei monti Aurunci. È la risultanza di un insieme di fenomeni che detenninano un processo di lenta erosione delle rocce (carsismo), sia sui versanti superficiali che nelle zone sotterranee. In particolare, il fenomeno è dovuto all'azione corrosiva esercitata nel tempo dall'anidride carbonica, presente nella pioggia, sulla roccia solubile. 
L'anidride carbonica trasfonna il carbonato di calcio contenuto nella roccia in carbonato acido (bicarbonato) che, essendo solubile, viene lentamente asportato dall' acqua piovana. CosÌ, sulle rocce si vengono a creare scanalature, inghiottitoi, superfici solcate, forme bucherellate e irregolari che rappresentano alcune delle formazioni tipiche del carsisJDo superficiale. Mentre, penetrando nel sotto suolo, attraverso rocce fessurate ed allargate, le acque meteoriche col tempo danno luogo alla morfologia carsica ipogea, creando cunicoli, grotte, abissi, canali, gronde e valli, spesso percorsi da fiumi, che conferiscono alla catena montuosa degli Aurunci anche un rilevante interesse speleologico. 
Rilievi carsificati, monti e altipiani composti da rocce carbonatiche presentano caratteristiche di elevata penne abilità e con la presenza di numerose microfessurazioni nelle rocce stesse - rocce-serbatoio - consentono alle acque meteoriche di penetrare nel sottosuolo, andando ad alimentare le falde acquifere. Lo sviluppo del carsismo caratterizza intensamente il paesaggio degli Aurunci sia per l'aspetto superficiale che per quello sotterraneo. Un paesaggio montano contrassegnato dalla presenza di vasti altopiani, spesso attraversati da profonde valli dai fianchi acclivi (forre), costellati da conche cosparse di terra rossa e, soprattutto, da una pressoché totale assenza di acqua di scorrimento superficiale. Fonnazioni tipiche del paesaggio sono, esterionnente, le doline, gli hum, i campi solcati, gli inghiottitoi, le pietraie crivellate da solchi e crepacci, i valloni asciutti, le cavità, i pozzi e le rocce brulle con rara vegetazione; internamente, gli abissi, le grotte e i cunicoli tortuosi che,si avvitano e scendono giù nel buio più profondo, nel silenzio assoluto rotto a tratti solo dalla corsa dell' acqua e dallo stillicidio perenne: un misterioso, inesplorato mondo sotterraneo che attira da qualche decennio l'attenzione e la curiosità di gruppi di giovani speleologi locali e romani
 
                      
                             Clicca qui per vedere un esempio di paesaggio Carsico 
 
__________
Creato con la versione TRIAL di Visual Vision EasyWebEditor. Per rimuovere questo testo acquista la versione regolare.
EasyWebEditor, il programma professionale e facile per creare siti Web.